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Pancreatite

 
Pancreatite
Pancreatite
 
Sommario

Le fitte sono piu' violente di quelle di un semplice mal di pancia: si tratta della pancreatite.
Ecco come riconoscere e curare questa malattia

Descrizione

Piu' cause
La pancreatite puo' essere determinata da:
- disturbi dell'organismo, come per esempio i calcoli, l'eccessiva presenza di calcio nel sangue, la dislipidemia (una condizione per cui l'organismo non e' piu' in grado di digerire i grassi o di smaltire a sufficienza quelli gia' presenti) e le malformazioni del pancreas;
- fattori esterni, quali per esempio l'assunzione di determinati farmaci, l'eccesso di alcol e i traumi subiti a livello dell'addome.
Accanto a queste due cause, vi e' anche la familiarita': cio' significa che, se vi sono stati casi di pancreatite in famiglia, si e' piu' facilmente predisposti a questo tipo di problema.
I 'sassolini'
A fianco del pancreas si trova la colecisti (o cistifellea), l'organo che funge da serbatoio per la raccolta della bile*, un sostanza prodotta dal fegato.
La bile viene poi inviata nel duodeno* attraverso un condotto, detto 'coledoco', che passa dentro il pancreas.
La formazione di calcoli (corpuscoli simili a sassolini) nella colecisti o nel coledoco puo' favorire la pancreatite, perche' impedisce il passaggio della bile e dei succhi pancreatici. Tale condizione arreca un danno al pancreas, infiammandolo.
Troppo calcio
Un'altra causa di questa malattia puo' essere l'ipercalcemia, cioe' la presenza, nel sangue, di un livello di calcio superiore alla norma.
Questa condizione, che puo' essere determinata da malattie delle ossa o delle paratiroidi (le ghiandole che regolano, tra l'altro, il metabolismo del calcio), provoca un accumulo di questo sale minerale nel pancreas.
L'eccessiva presenza di calcio nel pancreas impedisce una normale produzione degli enzimi pancreatici, oltre a ostruire i condotti di quest'organo.
Grassi nel sangue
Anche l'eccessiva presenza di grassi nel sangue puo' predisporre a una pancreatite. Questo puo' avvenire a causa di:
- una dieta eccessivamente ricca di grassi,
- una dislipidemia
Malformazioni
Talvolta, anche alterazioni della normale conformazione di un organo, possono predisporre alla pancreatite. Si tratta di:
- malformazioni congenite del pancreas,
- malformazione del duodeno, come per esempio i diverticoli*, anche se in casi molto rari.
Altre volte, la pancreatite puo' essere provocata:
- dall'ingestione di alcune sostanze, come determinati medicinali oppure di bevande alcoliche;
- da traumi all'addome, come per esempio colpi derivanti da incidenti stradali.
Farmaci 'rischiosi'
Esistono alcune medicine che possono scatenare la pancreatite. Generalmente, all'interno di ciascuna confezione e' presente un foglietto illustrativo sul quale si possono leggere tutte le controindicazioni possibili.
Tuttavia, rimane di stretta competenza del medico valutare le condizioni della persona e decidere quando e' strettamente necessario prescrivere le medicine e quando, invece, e' meglio sospendere il trattamento. I farmaci considerati piu' 'a rischio' sono:
- i diuretici, cioe' quelli che aumentano la diuresi (eliminazione dell'urina);
- alcuni Fans, come gli antinfiammatori salicilati (in pratica, la comune Aspirina);
- gli analgesici a base di paracetamolo;
- gli anticonvulsivi, come per esempio l'acido valproico;
- gli immunosoppressori (i farmaci che abbassano le difese naturali dell'organismo, utilizzati, per esempio, quando viene trapiantato un organo).
Alcol e traumi
Una sostanza molto pericolosa per il pancreas e' l'alcol. Quando e' assunto in quantita' eccessive, anche se soltanto occasionalmente, puo' dare luogo a una pancreae acuta, in quanto ostacola secrezione degli enzimi.
L'assunzione quotidiana di alcol, se supera i due-tre bicchieri di vino al giorno, puo', con il passare degli anni, provocare la comparsa di una pancreatite cronica.
Infine, una botta violenta all'addome puo' provocare una pancreatite, che in questo caso viene definita 'traumatica'. Infatti, in seguito a un incidente, spesso uno degli effetti secondari puo' essere un ematoma (cioe' l'accumulo di sangue) interno, con conseguente travaso di sangue a danno del pancreas.

Un organo, due funzioni

Il pancreas e' una ghiandola dalla forma allungata, situata nella parte superiore della cavita' addominale, tra il duodeno* e la milza*.
E' lunga circa 15 centimetri e si distinguono una testa, un corpo e una coda.
Ha una duplice funzione:

- digestiva, poiche' secerne due enzimi (l'amilasi e la lipasi) necessari per la digestione degli amidi e dei grassi. Produce, infatti, un secreto (il 'succo pancreatico'), ricco di tali enzimi, che si riversa nel duodeno attraverso il dotto di Wirsung e il dotto del Santorini;
- metabolica, in quanto attraverso la produzione di due ormoni (l'insulina e il glucagone) regola il metabolismo degli zuccheri.

Come si manifesta

Un dolore acuto, molto violento, diverso da un comune mal di pancia, localizzato nella parte alta dell'addome, all'altezza dello sterno e leggermente spostato verso sinistra, sotto le coste.
E' il sintomo chiaro di una pancreatite, cioe' di un'infiammazione del pancreas.
Un problema di eccessi

La pancreatite acuta si verifica, in genere, in seguito a un eccesso, per esempio dopo un'abbuffata o dopo l'assunzione di grandi quantita' di alcol.
Non appena il pancreas si infiamma, si avverte un dolore molto acuto: questo e' il campanello d'allarme.
E' bene, allora, rivolgersi immediatamente al proprio medico curante, che dai sintomi potra' riconoscere la pancreatite, in questi casi, viene prescritto un antinfiammatorio per togliere il dolore. In un secondo momento, e' necessario recarsi in ospedale ed effettuare gli esami di controllo. I sintomi dell'infiammazione possono persistere anche dopo il trattamento.
UN MALE CHE FA DIMAGRIRE
In caso di infiammazione cronica, si puo' avere un danneggiamento del pancreas e, di conseguenza, una carenza della sua funzione digestiva.
Puo' accadere, infatti, che la produzione di amilasi e lipasi, ossia degli enzimi preposti alla digestione degli amidi e dei grassi, diminuisca, rendendo difficile all'organismo assorbire questi due tipi di sostanze.
La mancata o la ridotta assimilazione di queste sostanze puo' determinare un dimagrimento.
La perdita di peso puo' avvenire anche perche', a causa degli acuti e insistenti dolori, il malato tende a mangiare meno rispetto alle sue abitudini.
Acuta o cronica?
La pancreatite puo' essere sia acuta sia cronica.
Si definisce 'acuto' il singolo caso dovuto a un episodio improvviso o non abituale, come: un trauma, l'abuso di bevande alcoliche.
Il dolore, in genere, si irradia posteriormente fino alla schiena: viene descritto come una spada che, partendo dalla bocca dello stomaco (l'epigastrio), lo attraversa fino a colpire la colonna vertebrale. Durante queste crisi, viene naturale assumere una posizione china in avanti, perche', per attenuare il dolore, sembra risultare utile piegarsi leggermente su se stessi.
Da evitare, invece, e' la posizione supina, che tende a peggiorare la situazione.
Se per la pancreatite acuta la ripresa e' piu' rapida, nelle forme croniche (causate da dislipidemia, ipercalcemia o assunzione abituale di alcol) che non scompaiono mai definitivamente, il dolore non sempre si irradia posteriormente e, generalmente, e' piu' sordo, come il mal di denti.
Nel caso in cui, invece, la pancreatite sia provocata dalla presenza di un calcolo, da' dolori violenti, accompagnati da: febbre, nausea, vomito.
Rischio diabete
Nei casi piu' seri, quando il pancreas e' maggiormente compromesso, si possono osservare, attraverso l'ecografia e la Tac, grosse calcificazioni. Cio' puo' determinare la comparsa del diabete.
Infatti, la calcificazione rende piu' difficile la secrezione di insulina, che viene prodotta in bassissima quantita'.
Sebbene la calcificazione non possa essere guarita, di norma, per non far peggiorare la situazione e per tenere sotto controllo la glicemia, si prescrive una dieta e una cura a base di insulina.
La categoria piu' a rischio di calcificazione e' quella dei bevitori, a causa delle ricorrenti aggressioni dell'alcol a danno del pancreas.

Esami

Gli esami utili per controllare lo stato di salute del pancreas sono di due tipi:
- quelli di routine, come l'ecografia e la Tac,
- quelli d'urgenza, come per esempio la radiografia e le analisi del sangue.
L'ecografia e' un esame molto efficace per verificare le condizioni di salute del pancreas.
Puo' essere eseguito sia al pronto soccorso sia nello studio del medico.
Attraverso gli ultrasuoni (onde sonore totalmente innocue per l'organismo), il medico visualizza l'organo su un monitor e puo' cosa individuare le cause dell'infiammazione. Tuttavia, l'esame migliore e' la Tac, poiche' permette di vedere bene il pancreas e gli organi vicini, come il fegato.
Dopo aver osservato l'immagine ottenuta, il medico decide in che modo intervenire.
In particolare:

- se si trova in presenza di un ascesso o di una necrosi (la morte di alcune cellule), puo' ritenere opportuno asportare la parte necrotizzata del pancreas;
- se la Tac evidenzia la presenza di calcoli, il medico puo' risolvere il problema in breve tempo, ricorrendo all'ERCP


D'urgenza

I raggi X non consentono un'indagine approfondita del pancreas, tuttavia, nei casi di ricovero d'urgenza al pronto soccorso, sono in grado di evidenziare i segni di una pancreatite.
Talvolta, infatti, e' possibile vedere alcune anse intestinali particolarmente dilatate, che vengono chiamate 'anse sentinella'. Questo e' un segnale classico, che identifica la causa del dolore: non si tratta di cattiva digestione, ma di pancreatite.
Sempre in condizioni di urgenza, vengono eseguiti specifici esami del sangue per controllare i tassi degli enzimi prodotti dal pancreas, cioe':

- l'amilasi,
- la lipasi.

In seguito il medico, per definire meglio la situazione, puo' prescrivere un esame piu' dettagliato per controllare i livelli nel sangue:

- del colesterolo,
- dei grassi,
- del calcio.
Le altre cure vengono effettuate in ospedale, in caso di ricovero.
Se si e' in presenza di un'infezione, dovuta per esempio a un ascesso locale, si somministrano per via endovenosa ossia direttamente nelle vene per mezzo di flebo, antibatterici a base di ciprofloxacina e di imipem cilastatina e antibiotici.
Inoltre, nei casi di pancreatite acuta, sempre come cura ospedaliera somministrata per via endovenosa, si puo' utilizzare, in alternativa:

- la somatostatina,
- l'octrotide.

Queste sostanze bloccano la produzione degli enzimi pancreatici che, se liberati, potrebbero ristagnare nell'organo, danneggiandolo seriamente.
UN ESAME ENDOSCOPICO
L'esame detto 'colangiografia retrograda per via endoscopica' (o 'ERCP', dall'inglese endoscopical retrograde colangio-pancreatography) ha due scopi. Viene, infatti, eseguito:

- come test diagnostico;
- come metodo per eliminare i calcoli nelle vie biliari.

In quest'ultimo caso, il medico si serve di un gastroscopio particolare dotato di un elettrobisturi, con il quale effettua il taglio, mentre segue l'intervento su un monitor.
La persona e' in stato cosciente, ma e' sopita da una leggera sedazione.
Durante l'operazione, e' necessario che il medico intervenga per dilatare lo sfintere di Oddi*, in modo da permettere lo scarico della bile. Cio' viene eseguito con metodo invasivo, per via endoscopica.
Tagliando lo sfintere, il pancreas ne trae un immediato beneficio, perche' si ottengono sia lo scarico della bile sia l'eliminazione dei calcoli.

Terapia

Una volta diagnosticata la pancreatite, al fine di prescrivere una cura e' fondamentale stabilire la causa dell'infiammazione.
Infatti, non esiste un trattamento a base di farmaci efficace e in grado di agire indipendentemente dall'origine della malattia. In genere, pero', quando il dolore e' troppo forte, il medico puo' prescrivere farmaci antispastici che tolgono lo spasmo e riducono il male.
Se questi farmaci sono utili per eliminare i sintomi, non sono tuttavia in grado di curare il disturbo.
Eliminare la causa

Per tenere sotto controllo l'infiammazione, e' necessario intervenire sulla causa che l'ha determinata. In particolare:

- nel caso dell'alcol, e' necessario smettere di bere
- in presenza di calcoli e necessario eliminarli
- se il problema e' l'eccesso di grassi, bisogna modificare l'alimentazione.



La dieta

In ogni caso, indipendentemente dalla causa dell'infiammazione, dopo una pancreatite e' sempre necessano modificare la dieta.
A causa di questa malattia, infatti, la funzione digestiva del pancreas risulta compromessa e la persona si trova ad avere difficolta' a digerire i grassi. Il medico riduce o vieta alcuni alimenti e bevande, come:

- i grassi,
- i fritti,
- le uova e la maionese,
- l'alcol.

Anche la presenza dei grassi nel sangue deve essere tenuta sotto controllo per mezzo di diete mirate, che devono essere seguite fino al raggiungimento del valore ottimale di grassi.


Successivamente, il medico puo' verificare se la persona riesce a mantenere i tassi nel sangue normali o se presenta di nuovo i lipidi alterati. A seconda del risultato, lo specialista puo':

- sospendere la dieta,
- modificarla,
- integrarla con i farmaci.

Nei casi in cui, per via dell'infiammazione, il pancreas non e' in grado di produrli, spesso vengono somministrati, attraverso capsule per bocca, gli enzimi digestivi pancreatici sintetici (amilasi e lipasi).


Prevenire si puo'

La pancreatite e' una malattia che, nella maggior parte dei casi, dipende dallo stile di vita. Evitando i comportamenti a rischio, quindi, e' possibile scongiurarne la comparsa.
Per questo motivo, e' importante abituarsi a un regime alimentare equilibrato, che non sia troppo ricco di grassi, limitare il consumo di alcol e non abusare dei farmaci, che vanno assunti soltanto se e' strettamente necessario.
Spesso, questa infiammazione si manifesta in chi mangia troppo e nelle persone obese. E' bene, quindi, fare di tutto per evitare il sovrappeso.
In sala operatoria
Se la causa della pancreatite sono i calcoli, il medico puo' valutare la necessita' di rimuovere la sede in cui si trovano.
In genere, si formano nella colecisti, la cui asportazione puo' essere effettuata in due modi:

- con un intervento chirurgico tradizionale,
- per via videolaparoscopica.

La colecistectomia tradizionale e' un intervento che si esegue in anestesia generale.
Il ricovero dura una settimana circa.
Anche il metodo videolaparoscopico prevede l'anestesia generale, ma si tratta di una tecnica chirurgica piu' moderna, denominata dei 'tre cerottini'.
Infatti, non viene eseguito il normale taglio chirurgico, ma vengono fatti tre buchi sulla pancia, precedentemente gonfiata con del gas.
In questo modo, si puo' raggiungere la colecisti, che verra' aspirata tramite i buchi.
Gia' dopo sole ventiquattro ore dall'intervento, si puo' lasciare l'ospedale.

Indirizzi

In presenza di un dolore acuto all'addome, e' opportuno rivolgersi al proprio medico curante oppure direttamente a uno specialista in gastroenterologia.
Se si sospetta la pancreatite, ci si puo' recare in qualsiasi ospedale, dove richiedere una diagnosi e una cura adeguata.

 
 
ATTENZIONE : E' molto importante prendere atto che le informazioni contenute in queste pagine sono a carattere informativo, generico e divulgativo, pertanto devono solamente essere usate a scopo didattico e NON per diagnosi su se stessi ne sugli altri.